Storia

La chiesa, ampia e bella nella semplicità della sua forma ottagonale, viene eretta alla fine degli anni Venti del Novecento per venire incontro alle esigenze spirituali di una popolazione che andava crescendo.
È da sempre testimone delle radicali trasformazioni del proprio territorio. Clicca qui per scaricare il pdf.

The church, spacious and beautiful in the simplicity of its octagonal shape, was erected in the late 1920s to meet the spiritual needs of a growing population. It has always witnessed the radical transformations of its territory .... click here to download the "Brief history of the church" in English

Breve storia della chiesa

Costruzione: 1926

Corre l’anno 1926. L'attenzione del parroco dell’Immacolata Concezione, mons. Emilio Feliciano Vacha (11/09/1872 – 06/04/1855), cade su di un cartello apposto su di un paletto piantato nel terreno tra via Livorno e via Ceva; su quel cartello è scritto “terra da vendere”. Il parroco sente come urgente la necessità di costruire una chiesa in questa zona in forte crescita demografica; per cui acquista il terreno e, su progetto dell’ingegner Meano, dà inizio ai lavori.

Inaugurazione: 1929

La chiesa è consacrata il 4 ottobre 1929 ed intitolata alle Stimmate di San Francesco; la cura dei fedeli viene affidata al nipote del parroco stesso, don Emilio Vacha (20/04/1903 – 16/06/1973), che ne diventa anche primo parroco quando la chiesa viene eretta in parrocchia, il 4 ottobre 1936.

Bombardamento: 08 Dicembre 1942

Il secondo dopoguerra è segnato dai lavori di riparazione dei danni subiti dalla chiesa, dall'oratorio e dalla casa parrocchiale durante l'incursione aerea dell'autunno 1942 e di ampliamento degli edifici parrocchiali, necessario visto l’aumento della popolazione dovuto alle migrazioni interne. Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta vengono inaugurati le aule per il catechismo, il cinema-teatro Umbria, la scuola materna con annesso oratorio.

Dalla fine degli anni Settanta il borgo ha conosciuto la più radicale delle trasformazioni sul piano occupazionale, a seguito della chiusura e del trasferimento dei grossi complessi industriali della zona. Il numero degli abitanti della parrocchia inizia a calare sensibilmente.

Negli ultimi anni si assiste ad un’ulteriore trasformazione del tessuto sociale ed economico di questa zona, diversificata rispetto alla produttività del passato.

Descrizione della chiesa

L'ing. Corrado Meano ha scelto un'architettura lineare e solenne, sobria nelle linee e nei toni, moderna nella sua semplicità. Una grande cupola domina la costruzione e riceve slancio dal lanternino che la sovrasta. L'interno, ampio e severo, quasi spoglio, corrisponde perfettamente alla sobrietà della facciata, rotta appena da lesene e nicchie e dalle colonne che precedono l'ingresso. Nella pianta ottagonale si innalzano otto pilastri che segnano il ritmo degli arconi, sovrastati dai quattro matronei e dall'ampia cupola azzurra con relativo cupolino. All’interno nessun affresco o decorazione riveste le pareti, secondo le disposizioni e la sensibilità di Meano. Solo l'abside accoglie le due statue di Cristo e san Francesco e, al di sopra dell'altare, la croce con Maria e san Giovanni.

La chiesa è ricca di marmi, mentre la balaustra originaria, in marmo rosso di Levanto e cipollino d'Italia, è stata rimossa dopo il Concilio Vaticano II per collocare il tavolo eucaristico più vicino all'assemblea dei fedeli.

Anche i lampadari, che richiamano nella linea misurata le lampade rituali della sinagoga, sono stati disegnati da Meano. Vi sono inoltre due altari laterali intitolati l'uno, a sinistra, alla Sacra Famiglia, l'altro, a destra, alla Madonna e santi.

I novant’anni nel 2016 e la Chiesa oggi

La Parrocchia Stimmate di San Francesco d’Assisi, si trova in via Ascoli 32 a Torino, ma l’ingresso della chiesa è in Piazza Umbria angolo via Livorno. Nel 2016 la chiesa ha festeggiato i novant’anni della sua fondazione e in questi anni ha visto radicali cambiamenti nella zona circostante. Basti pensare che la zona viene denominata con più nomi, basso San Donato, Spina Tre, Parco Dora e che negli ultimi anni ha avuto una serie

di trasformazioni, e il quartiere è passato da zona industriale a residenziale. Nel quartiere, purtroppo con i nuovi insediamenti mancano i servizi, le scuole, centri d’aggregazione, ecc e sembra che l’unico luogo dove fare aggregazione sia il centro Commerciale. Inoltre con i nuovi insediamenti, sono stati previsti solo pochi negozi, e nella parte vecchia del quartiere i negozianti fanno fatica a resistere e altri hanno chiuso.

Fatta questa premessa, l’unico punto di riferimento è rimasta la nostra parrocchia dove tutti si rivolgono a vario titolo. Ma anche noi abbiamo fatto alcune riflessioni, e prendendo atto della situazione odierna, si può affermare che non vi è un momento ecclesiale del tutto felice. Bisogna purtroppo riconoscere che la parrocchia, specialmente nelle città, non gode più della centralità che le veniva riservata fino a pochi anni fa. Ciò, avviene per varie ragioni: una rilevante mobilità sociale, un declino della pratica religiosa, un individualismo nel determinare gerarchicamente i valori nella propria esistenza.

Nella nostra zona con i cambiamenti urbanistici e abitativi sono venuti ad abitare nella fascia tra Corso Umbria e Corso Regina Margherita, parecchi cittadini Extracomunitari, che hanno sostituito i primi residenti, che sono andati ad abitare nella nuova zona della Spina Tre. Comunque come già detto la nostra realtà Parrocchiale continua ad essere un centro importante, di ascolto, aiuto per tututti i residenti, di preghiera e di confronto per tutti i residenti e non solo.